Età critica sotto diversi punti di vista: l’igiene orale non è da meno. Gli adolescenti non sono più bambini a cui si può imporre di lavarsi i denti ma occorre non stancarsi mai di educare i propri figli all’igiene dentale e invitarli a frequentare gli studi dentistici, per evitare l’insorgere di patologie da curare. È anche il periodo giusto per effettuare eventuali interventi correttivi riguardo l’occlusione e l’allineamento dei denti.
Il sanguinamento delle gengive è il primo segno di infiammazione. Può essere spontaneo durante notte oppure provocato dallo spazzolamento dei denti. È quindi segno di un forte presenza batterica nel cavo orale. Per risolvere il problema bisogna assicurarsi di compiere le corrette manovre di igiene e se il problema persiste è consigliabile sottoporsi ad una visita odontoiatrica.
I denti del giudizio (gli ottavi in linguaggio tecnico) rappresentano uno dei più comuni (e temuti) motivi per fare visita al dentista.
In realtà non tutti i denti del giudizio devono essere estratti, dipende dalla loro posizione.
Se infatti sono allineati con gli altri elementi presenti in arcata non vi è alcuna controindicazione nel lasciarli dove sono. Purtroppo a volte si posizionano in maniera non corretta e possono causare problemi. È solo allora che si interviene con l’estrazione.
Un dente in necrosi è un dente che ha perso la sua vitalità, ovvero a seguito di un processo infettivo o traumatico la terminazione nervosa che lo irradiava ha cessato di funzionare. La cura in questi casi è la terapia canalare o devitalizzazione che permette di disinfettare e sigillare il canale all’interno del quale era contenuto il nervo.
Una volta conclusa la terapia un dente devitalizzato ha davanti a se pressoché la stessa aspettativa di vita di un dente non trattato. È perfettamente in grado di sostenere la funzione masticatoria.
Le ricerche condotte dalla letteratura internazionale asseriscono che i pazienti che si sottopongono a sedute di igiene orale ogni 6 mesi mantengono più a lungo i propri denti rispetto a chi non lo fa. Questo dato è spiegato dal fatto che l’igiene professionale periodica garantisce una pulizia accurata e approfondita. Inoltre la seduta di igiene è anche occasione di un controllo della situazione generale della bocca, per verificare che non ci siano carie e curare qualsiasi altro aspetto della prevenzione che permette, nel caso venga riscontrato un problema, di intervenire tempestivamente.
In fotografia ormai il digitale ha raggiunto e superato la pellicola. Lo stesso processo è avvenuto in radiologia: le radiografie digitali sono oggi allo stesso livello di quelle su pellicola e possono essere viste su schermi di grandi dimensioni e ad alta risoluzione così da poterne osservare ogni particolare.
Inoltre l’uso della radiografia digitale diminuisce sensibilmente la quantità di radiazioni emesse e quindi ricevute dal paziente.
Nonostante la sua popolarità, il piercing orale può causare qualche complicazione che è bene conoscere, come infezioni, emorragia, problemi nervosi o anche più banali infiammazioni. Per i denti e la bocca, uno dei problemi può essere determinato dal contatto del piercing con i denti e le gengive, perchè può intaccarli e produrre piccole rotture.
Il primo consiglio è di continuare a coltivare le buone abitudini orali apprese nell’infanzia, in particolare lavarsi i denti dopo i pasti principali anche quando si è fuori di casa e usare il filo interdentale per rimuovere la placca. Inoltre è bene mantenere sane abitudini e stili di vita come non fumare. Infine, un paio di volte l’anno andate a trovare il vostro dentista, intercettate le microcarie e lavorate sulla prevenzione.
È bene effettuare una visita di controllo almeno una volta l’anno, meglio ogni sei mesi. Andare dal dentista, però, spaventa ancora molte persone, soprattutto in età adolescenziale: la paura del dolore, o quella dell’ago della siringa riempita di anestetico. L’appuntamento regolare e programmato, anche in assenza di sintomi o di infiammazioni chiare, evita per esempio che la carie giunga a intaccare le parti vive del dente, danneggiandolo così in modo irreparabile e al tempo stesso predispone l’abitudine nel paziente a sedersi sulla poltrona odontoiatrica contribuendo così a superare la paura del dentista.
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